BLERIOT XI-2

Inizio restauro 1990

Fine restauro 1992

La storia del restauro

Questo BLERIOT XI-2 è uno tra i più antichi e completi aerei storici conservati in Italia. Si tratta di un biposto di costruzione SIT (Società Italiana Transaerea), una ditta aeronautica nata a Torino nel 1912, che nello stesso anno ne acquisisce la licenza di costruzione. Collaudato alla fine del 1913 viene immatricolato BL.160 e prende parte alla I Guerra Mondiale nella III Squadriglia di Cuneo. Viene radiato nel 1919, dopo alcuni mesi di servizio presso la Scuola di Volo di Torino-Mirafiori, nello stesso anno fu acquistato come surplus da un certo serg. Negri, che avrebbe voluto utilizzarlo per voli turistici, non sappiamo se il progetto andò a buon fine.
Nel 1960 gli eredi lo cedettero all’Aeronautica Militare per 800.000 lire, affinché venisse esposto nel mai inaugurato Museo del Volo di Torino. Nel 1975 è trasferito a Vigna di Valle, dove, prima dell’esposizione, subisce un restauro da parte di specialisti militari e riceve una nuova colorazione, divenendo BL.240.
Nel 1990 il GAVS ROMA-ODV venne incaricato di nuovo intervento, di seguito una sintesi degli interventi effettuati.

NARDI 305 R

Piano di coda
Pesantemente danneggiati da infiltrazioni d’acqua piovana si è provveduto a stelarli interamente per verificarne i danni e studiare gli interventi di riparazione. In questa fase sono stati rinvenuti sul longherone dello stabilizzatore delle timbrature, la sigla BA sormontata da una corona, senz’altro il marchio di controllo di qualità effettuato dal Battaglione Aviatori al tempo della costruzione e che precedette la timbratura del Genio Aeronautico. La parte marcita dell’equilibratore sinistro è stata ricostruita con listelli nuovi, poi l’intera struttura è stata reintelata con tessuto di cotone aeronautico. Varie mani di tenditela, l’ultima delle quali pigmentata di giallo, per armonizzarsi col resto del rivestimento, hanno completato l’intervento.

Fusoliera
Il traliccio in legno della fusoliera è stato pulito fino a riportarlo a legno naturale. Molte parti recavano il timbro BA ed anche SIT, a confermare l’originalità dell’aereo.
Anche le parti in acciaio sono state riportate a metallo naturale, questa operazione ha consentito di rinvenire tracce della vernice originale, di colore giallo pallido assimilabile al FS 33798, se ne deduce che le vernici grigio e argento trovate durante la pulizia, erano state erroneamente applicate negli interventi precedenti.
Dai posti di pilotaggio sono stati smontati i vari comandi compresi quelli di volo, i seggiolini e tutto ciò che era rimovibile. Le parti in legno sono state riportate al naturale e riprotette con mordente, le parti in metallo pulite, trattate con prodotti antiossidanti e riverniciate. Durante le lavorazioni sono stati riparati alcuni piccoli danni. Le imbottiture sui bordi dei posti di pilotaggio, che sembravano inizialmente in pelle ormai incrudita dal tempo, si sono rivelate in tessuto pesante verniciato in nero. Sono state ricostruite con tela di grammatura analoga, mentre l’imbottitura, che in origine era in crine vegetale, considerato che l’aereo sarebbe stato appeso al soffitto dell’hangar, in un luogo umido e difficilmente raggiungibile per eventuali riparazioni, è stata sostituita con un tubolare in gomma morbida, materiale molto più durevole.
Il carrello è stato smontato completamente, pulito, trattato contro la corrosione e ridipinto nell’originario nero lucido, anziché grigio come era prima dell’intervento.
Sostituiti i due pneumatici di bicicletta ormai irrecuperabili con altri similari nuovi.
Di particolare bellezza l’elica in noce riportata all’aspetto originale dopo l’eliminazione dei vari strati di vecchia coppale ingiallita dal tempo.
Il motore non è stato sbarcato ma accuratamente pulito, verificata la funzionalità dei manovellismi e la compressione residua, inoltre se ne è verificata l’originalità.

Ali
Per le ali, che evidenziavano alcune deformazioni della struttura interna ma non danni di particolare gravità, è stato deciso di non reintelarle ma di riparare singolarmente solo i vari tagli e strappi, rimandando un intervento più massiccio ad anni futuri.

Livrea
Ripristinato il colore giallo pallido originale su tutto l’aereo, ritoccata l’aquila della Moriana (B22), il simbolo della regione francese da cui proveniva Umberto di Biancamano, capostipite dei Savoia ed applicate le nuove matricole, BL246, XIII Sq. Blériot a rappresentare l’aereo del ten. Luigi Carnevale.
Accertato che si tratta di un SIT e non di un Bleriot, lo stemma raffigurante una “B”, ricostruito ed erroneamente applicato davanti alla carenatura del motore nel restauro del 1976, è stato sostituito da un più pertinente logo della SIT, anche questo ricostruito in base a foto e disegni d’epoca.

Il restauro si concluse nel 1992 dopo circa 400 ore di lavoro, il gruppo del GAVS ROMA-ODV, coordinato da Marco Gueli era composto da vari soci, i più assidui dei quali furono Massimo Baldazzi, Lorenzo Corradi e Paolo Varriale.
Abbiamo parlato di questo restauro su “Ali Antiche”, numeri 21, 23, 24, 25 e 26.